Ascoltando meglio quello che Terzani dice in questo VIDEO mi accorgo di condividere molto ed anche di dover
fare alcuni distinguo:
Terzani: "Non vogliamo
sentire che c'è altro al di là della materia".
Per qualcuno può essere che
sia così.
I pensieri, la mente e tutto
quanto inerente a questo ambito è aldilà della materia. Chi lo
mette in dubbio? Nessun materialista mette in dubbio l'esistenza
della mente.
Ne consegue che il problema
non è il materialismo ma il modo di usare la mente, o coscienza
intesa come sommatoria dei contenuti mentali.
L'economia è ingiusta
perchè il suo fine non è sociale. Il benessere sociale può essere
tranquillamente raggiunto per via materialista; non c'è bisogno di
nessun balzo oltre il visibile.
Basta la logica per capire
che se taglio il ramo dove siedo cadrò di sicuro.
Voglio dire che
per andare meglio non serve chissà quale avanzamento. Basta
ritornare a fare bene le operazioni semplici che tutti conosciamo.
Usare più beni di quelli disponibili porta ad impoverire qualcuno,
umano, animale od ambiente. Semplice.
Se ho una cassetta con dieci
mele e siamo in 10, quante mele vanno a ciascuno?
Sfruttare non è un'esclusiva da
materialisti; lo si può fare anche da eminenti così detti filosofi
che pensano di andare oltre la materia.
Il materialismo non è
sbagliato, nè è la madre di tutte le disgrazie. Sbagliato è
sfruttare qualcun altro. Sbagliato è non rispettare le ricchezze
della terra e non condividerle.
Non è il materialismo che
produce gli sbagli; è l'ignoranza, che può scaturire da molteplici
cause.
La competizione può essere
usata bene, per esempio per capire e sperimentare le differenze, allora si
chiama confronto.
Il sistema economico non è
sbagliato perchè è fondato sulla materia ma perchè sono sbagliati
i criteri con cui è gestito.
L'economia di per sè non
può essere additata come la responsabile delle difficoltà.
L'economia è come uno strumento, è neutra di per se; diventa
determinante il modo con cui viene usata, il criterio che la fa
muovere.
Quindi diventa determinante chi muove le leve dell'economia,
ed in quale direzione le muove; quella è la politica, intesa come
arte del cittadino e non come gestione del potere.
L'algoritmo del premio nobel
per l'economia è solo un algoritmo, uno strumento; se usato bene può
aiutare molto, come tutta la tecnologia, basta che sia usato con un
pensiero che sia comprensivo del bene di tutti. Poi dovremmo
ragionate sul riempimento della parola tutti, ovvero su chi ci può
stare dentro.
Terzani: "l'economia
dovrebbe essere fatta per l'uomo".
Questa è una affermazione
antropocentrista di biblica memoria.
Chi l'ha detto che l'uomo
deve stare al centro dei progetti?
Quasiasi essere vivente sta
in un ambiente e la qualità della sua vita è determinata dalla
qualità dell'ambiente in cui vive.
A mio parere l'uomo ancora
deve capire che il suo futuro dipende dalle buone relazioni che
riuscirà a stabilire con il suo prossimo, non solo umano ma anche
animale ed ambientale.
Accontentarsi: altro
capitolo da approfondire.
Mi sento di dire che
accontentarsi non vuol dire non avere più desideri.
Il desiderio va regolato ma
non annullato, perchè è un motore che procura energia. La
differenza la farà l'uso dell'energia prodotta dal moto passionale
di cui il desiderio è espressione. Quindi accontentarsi si, ma non
sempre e comunque.
Nello yoga accontentarsi si dice "santosa", appagamento ed equilibrata serenità per gioire di ciò che si ha; questo è un contributo od atteggiamento personale che si configura come una premessa all'espressione sociale di "asteya", l’onestà e la responsabilità, tra cui non appropriarsi dei beni altrui.
Nello yoga accontentarsi si dice "santosa", appagamento ed equilibrata serenità per gioire di ciò che si ha; questo è un contributo od atteggiamento personale che si configura come una premessa all'espressione sociale di "asteya", l’onestà e la responsabilità, tra cui non appropriarsi dei beni altrui.
Accontentarsi di quello che si è non esclude di prepararsi ad essere altro.
Ovvero, accontentarsi non va confuso con rassegnarsi.